venerdì 29 marzo 2019

La guerra del Peloponneso

La guerra del Peloponneso
1. Quando avviene, tra chi, come si conclude?
2. Quali sono le cause della guerra?
4. Quali sono le sue conseguenze?
5. Qual è il suo valore storico (perché è importante conoscerla?)

Video 1 - Video 2
Riporta 5 informazioni che hai tratto dai video che ritieni importanti e spiega il motivo della loro importanza.

Ellenismo

Domande di storia

1) Quale politica tennero Atene e Sparta dopo le guerre persiane?
2) Quali iniziative adottò Temistocle ad Atene per attuare la sua politica di dominio?
3) La vita politica di Atene da Temistocle a Pericle è segnata da un forte conflitto politico. Spiega tra chi e come si sviluppa.
4) Presenta la riforma democratica di Pericle e i suoi limiti.
5) Presenta la politica estera di Pericle che porta a due paci con Sparta e con i Persiani.
6) Per quale motivo l’età di Pericle è considerata il periodo di massimo splendore di Atene?
7) In che modo nell’età di Pericle evolve la religione e la filosofia?

martedì 19 marzo 2019

Compiti di lettura e interpretazione del clima di una data città

Richiesta
Stampa il grafico che ti è stato assegnato in classe e incollalo su un foglio del tuo quaderno. Fai la lettura del grafico e poi l’interpretazione. Cerca e scrivi le coordinate della città a cui appartiene. Spiega a quale clima appartiene e a quale ambiente naturale.
Per svolgere il compito osserva attentamente la richiesta: quante operazioni ti chiede di svolgere? Riesci a distinguerle? Sai come affrontare ognuna di esse?
1) Stampa....; 2) Incolla....; 3) Fai la lettura....; 4) ......... ecc.

Una vostra lettura di Santiago del Cile
- Azioni 1 e 2
- Azione 3. Lettura
(La lettura deve descrivere l'andamento delle temperature e delle precipitazioni per individuare se si tratta di un luogo caldo o freddo, se la temperatura ha variazioni elevate o no, se è arido o umido o se invece presenta periodi che si differenziano.
Quanto alle stagioni, se ci sono ridotte variazioni di temperatura e precipitazioni avremo una sola stagione, se la temperatura varia di poco mentre l'umidità mostra una notevole variazione, dovremo parlare di due stagioni, invece in presenza di una escursione termica che supera i 12°-15° dovremo intendere che ci sono 4 stagioni tra loro poco o tanto differenziate: due agli opposti e due di transizione. In genere nella fascia tropicale ci sono 1 o 2 stagioni, in quella temperata 4 stagioni più o meno pronunciate, in quella polare 1 o 2 stagioni)

L'escursione termica annua è di 12,2° centigradi. (Quindi com'è?)
Con 359 mm di pioggia all'anno, il clima è sempre mite e prevalentemente caldo ed arido nei mesi estivi, che sono da novembre ad aprile e più umido in inverno, da maggio a settembre piovoso e nevoso nelle Ande (nevoso? a 8,6°?), le montagne che circondano la città.

- Azione 4. Interpretazione
(L'interpretazione è il tentativo di spiegare quali fattori determinano questo tipo di clima. Ricorda che il punto di partenza deve sempre essere la quantità di insolazione/latitudine. Si deve poi spiegare perché la temperatura varia tanto o poco e perché ci sono o non ci sono precipitazioni.)

La catena delle Ande può contribuire a favorire un clima arido, non ventoso nella stagione estiva. (Occorre però spiegare anche la temperatura e il suo andamento)

- Azione 5. Le coordinate
-33° 27' 24 S

- Azione 6. Il clima
(Si fa riferimento ai climi presentati a pag. 69)
Santiago del Cile è una città con clima caldo. (a pag 69 risulta mediterraneo)

- Azione 7. L'ambiente
(Si fa riferimento agli ambienti presentati a pagg. 70-71)
Fa parte di un ambiente di alta montagna, ma temperato. (a pag 71 risulta macchia mediterranea)

STUPIDARIO
Sembra impossibile, ma è tutto vero!
1) L'escursione termica è di 10,5° (min 12, max 25,5). Possiamo dire che ci sono delle stagioni fredde.
2) Il luogo si trova in alta montagna (440 mt). Le estati sono fredde (giu-lug-ago: 13,5 15,5 14,5)
3) Questa città si trova NEL Tropico del Cancro.
4) L'andamento della temperatura è costante (25° di escursione termica). Le temperature così basse sono causate dal fatto che la città si trova in un clima particolarmente rigido.
5) Ha un'escursione termica di 4,5° C (min 16, max 22,5). I mesi più freddi sono agosto, settembre, ottobre, novembre (vedi Arica)
6) La latitudine è di 34°23'59" e la longitudine è di 132°26'59" (NSEW?). Ha una dispersione termica di 24,60° (26,55-3,95=?).
7) A Santiago del Cile le stagioni sono invertite. In estate piove abbastanza (maggiori piogge mag-ago) e in inverno non piove quasi mai (arido nei mesi dic-mar).
8) L'escursione termica è di -21°C (min -49, max 15, quindi 15-(-49)=?). Ci sono 2 stagioni, una delle piogge (mesi più piovosi giu-ago con max 35 mm).
9) Il grafico presenta 4 stagioni con un'estate un po' più calda (gen 27,5  ago 28,5). Nelle stagioni di inverno e primavera (gen 27,5°)

ALCUNE LETTURE
Lettura 1
Lettura 2


lunedì 18 marzo 2019

Correzione verifica di storia

Come rispondere alle domande aperte?
1. Leggi attentamente la domanda per capire cosa ti chiede. Fai attenzione ai verbi che indicano cosa devi fare e alle parole chiave che ti aiutano ad individuare correttamente l'argomento o ad articolare la risposta.
2. Pensa in modo sintetico quali sono le informazioni principali che sono necessarie a rispondere alla domanda.
3. Sviluppa la risposta mettendo in rilievo o partendo proprio da quelle informazioni principali che meglio rispondono al quesito.
4. Cerca di usare un linguaggio preciso nei termini, esplicito nei connettivi, denso nella forma (non essere troppo discorsivo, piuttosto ricerca quel tipo di linguaggio tipico delle sintesi e delle definizioni).

Le domande della verifica del 18 febbraio

  1. Spiega cosa è una poleis, come è fatta, cosa la rende tale.
  2. Spiega da chi e come era governata Sparta.
  3. Presenta le istituzioni dell’ecclesia e della bulè con la riforma di Clistene, indicando cosa erano, come venivano formate e che poteri avevano.
  4. Presenta l’organizzazione sociale di Sparta distinguendo diritti e doveri dei gruppi che ne facevano parte.
  5. Spiega la riforma politica che portò Solone in Atene.
  6. Presenta la figura di Pisistrato: come raggiunse il potere, che tipo di potere realizzò, quale conseguenza ebbe il suo governo su Atene.

giovedì 14 marzo 2019

Eneide

Presentazione
Il viaggio di Enea

Cosa è l' "Eneide"
Un poema epico di 12 libri in esametri scritto tra il 29 e il 19 a.C, sotto l'Impero di Ottaviano Augusto, dal poeta latino Publio Virgilio Marone che racconta del viaggio di Enea principe troiano voluto da Giove per fondare nel Lazio una nuova Troia da cui possa discendere un popolo destinato dal fato a dominare il mondo.

Cosa è un poema epico
La parola significa "racconto" (epos) "in poesia" (poema). È quindi una narrazione in versi. Il termine indica quelle ampie narrazioni in versi sorte nelle antiche civiltà che narravano le imprese, storiche o leggendarie, di un eroe o di un popolo, mediante le quali si conservava e tramandava la memoria e l'identità della civiltà stessa.
Questi testi erano prodotti da cantori, gli aedi o i bardi, e recitati pubblicamente. Circolarono a lungo in forma orale e per questo presentano elementi che ne favoriscono la memorizzazione. Solo in un secondo momento vennero trascritti.

Cosa è l'esametro
L’esametro dattilico o esametro eroico, spesso chiamato semplicemente esametro, è il più antico e il più importante tipo di verso in uso nella poesia greca e latina, usato in particolar modo per la poesia epica o poesia didascalica. E' un verso formato da sei piedi (esapodia) dattilici (maggiormente composti da una sequenza di una sillaba lunga e due brevi _uu) di cui l'ultimo manca di una sillaba finale (catalettico), risultando quindi di due sillabe secondo lo schema: _u.


Il proemio dell'Eneide vv. 1-33
Il proemio in generale è la parte introduttiva di un poema, di un trattato, di un'orazione, di un discorso; il termine presuppone un notevole impegno letterario e stilistico.
Nel proemio o protasi dell'Eneide troviamo indicati:
1) L'argomento o materia del poema (1-7). Le prime parole del proemio dicono che il poeta intende cantare, cioè narrare in poesia, le armi e l'eroe, cioè le battaglie e l'eroe Enea, principe dei troiani, che fuggendo da Troia raggiunse l'Italia, di quante peregrinazioni costui dovette compiere per mare e per terra a causa della volontà avversa di Giunone, e di quante guerre dovette combattere prima di poter fondare Lavinio e portare gli dei nel Lazio da cui proviene la razza latina e la nascita della superba Roma.
2) L'invocazione alla Musa (8-11).
3) L'antefatto (12-33). Fra tutte le città Giunone prediligeva la forte e bellicosa Cartagine: qui la dea pose le armi e il carro, e qui, se gli dei lo avessero permesso, avrebbe voluto collocare la sede del dominio del mondo. Ma ella sapeva che dal sangue troiano sarebbe discesa una stirpe che avrebbe distrutto la sua amata città, ed era molto spaventata da ciò. Inoltre ripensava alla passata guerra combattuta da lei stessa contro i Troiani accanto ai Greci, e di certo non le sfuggivano i motivi che l'avevano spinta a parteggiare per questi ultimi: un troiano, Paride, aveva considerato Venere la più bella tra le dee; poi, sempre una troiana, Antigone, figlia di Laomedonte aveva osato sfidarla reputandosi più bella di lei; ancora, lo stesso Dardano, fondatore di Troia, era nato da una relazione adulterina tra Elettra e Giove; infine di nuovo un troiano, Ganimede, era stato preferito da Giove come coppiere al posto di sua figlia Ebe . Per tutti questi motivi Giunone temeva ancora quei pochi superstiti che si erano salvati dall'incendio di Troia lontano dall'Italia.

Il proemio dell'Eneide (ver. originale in latino)
Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris
Italiam, fato profugus, Laviniaque venit
litora, multum ille et terris iactatus et alto
vi superum saevae memorem Iunonis ob iram;
multa quoque et bello passus, dum conderet urbem,
inferretque deos Latio, genus unde Latinum,
Albanique patres, atque altae moenia Romae.
Musa, mihi causas memora, quo numine laeso,
quidve dolens, regina deum tot volvere casus
insignem pietate virum, tot adire labores
impulerit. Tantaene animis caelestibus irae?

Il proemio dell'Iliade (trad. Vincenzo Monti)
«Cantami, o Diva, del pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.»

Il proemio dell'Odissea (trad. Ippolito Pindemonte)
Musa, quell’uom di moltiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich’ebbe a terra
Gittate d’Iliòn le sacre torri;
Che città vide molte, e delle genti
L’indol conobbe; che sovr’esso il mare
Molti dentro del cor sofferse affanni,
Mentre a guardar la cara vita intende,
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno
Ricondur desiava i suoi compagni,
Che delle colpe lor tutti periro.
Stolti! che osaro vïolare i sacri
Al Sole Iperïon candidi buoi
Con empio dente, ed irritaro il Nume,
Che del ritorno il dì lor non addusse.
Deh parte almen di sì ammirande cose
Narra anco a noi, di Giove figlia, e Diva.

Iliade, la guerra di Ilio (Troia)
Antefatto - La storia e l'antefatto